Insights | Allergie
Come affrontare la stagione dei pollini: consigli utili da una microbiologa Dyson
L’allergia è una reazione eccessiva del sistema immunitario a una sostanza normalmente non nociva per l’organismo. Le sostanze che scaturiscono reazioni allergiche vengono chiamate allergeni.
Negli Stati Uniti, oltre 50 milioni di persone all’anno soffrono di diverse tipologie di allergie. Le allergie, infatti, sono la sesta causa di malattie croniche. L’allergia ai pollini, o febbre da fieno, è una delle dieci allergie maggiormente diffuse in tutto il mondo.
“Se le manifestazioni acute di sintomi quali starnuti frequenti, rinite, lacrimazione agli occhi e prurito alla gola si presentano in una determinata stagione dell’anno, potresti soffrire di allergia o sensibilità ai pollini. Spesso si pensa, erroneamente, che la stagione dei pollini sia la primavera. Tuttavia, in base alla posizione geografica e alle condizioni climatiche, il periodo di fioritura e impollinazione può avere una durata diversa e variare a seconda della stagione per ciascuna specie di pianta. Pertanto, i pollini possono essere presenti nell’aria durante tutto l’arco dell’anno”.
- Joanne Kang, Caporicercatrice di Dyson
Sebbene i sintomi possano essere tenuti sotto controllo con alcuni farmaci, comprendere i loro fattori scatenanti permette di prevedere meglio le manifestazioni allergiche e adottare delle precauzioni quando necessario.
1. Prevedere le manifestazioni allergiche
Pollini diversi causano reazioni allergiche diverse in ciascuno di noi: alcuni sono allergici ai pollini delle piante, solitamente diffusi in primavera, altri alle graminacee, tipiche piuttosto dell’estate, mentre altri ancora ai pollini delle erbe, comuni in autunno. Nei climi tropicali e più temperati, invece, dove abbondano le felci e le piante non entrano nella fase di dormienza invernale, l’impollinazione può avvenire in tutti i mesi dell’anno.
Inoltre, indipendentemente dalla stagione, anche temperatura, orario della giornata, umidità e pioggia possono influire sulla concentrazione di pollini. Molte piante rilasciano i pollini nell’aria al mattino; in condizioni di clima soleggiato e mite, le concentrazioni tendono ad aumentare notevolmente. Evitare di svolgere attività all’aperto quando le concentrazioni di pollini sono elevate aiuta molto a diminuire le manifestazioni dei sintomi allergici e restare al chiuso prima, durante e immediatamente dopo un temporale, oltre che tenere le finestre chiuse, può contribuire a ridurre l’esposizione ai pollini.
Comprendere quale tipologia di pollini scatena i sintomi delle allergie e quando le concentrazioni sono particolarmente elevate permette di prevedere le manifestazioni allergiche e adottare delle precauzioni per ridurre al minimo la sintomatologia.
2. Individuare le potenziali cause di reazioni allergiche in casa
Secondo il Dyson Global Dust Study, soltanto una persona su dieci pensa che i pollini siano contenuti nella polvere domestica. Poiché le spore dei pollini sono estremamente piccole e leggere, e per via del continuo scambio di aria tra l’ambiente interno ed esterno, è inevitabile che le particelle di polvere dell’esterno, come i pollini, possano annidarsi anche negli ambienti domestici. Le particelle di pollini possono depositarsi sui capelli e i vestiti, oltre che essere trasportate dagli animali domestici quando rientrano in casa.
Il Dyson Global Dust Study rivela che una persona su cinque indossa in casa le scarpe con cui ha camminato fuori, mentre due persone su tre non si cambiano i vestiti quando rientrano a casa. Togliersi le scarpe prima di entrare in casa e cambiarsi i vestiti appena si rientra riduce subito la possibilità di diffondere in casa le particelle di pollini che si sono depositate sugli indumenti.
Inoltre, lo studio rivela che metà delle persone che possiede animali domestici consente loro di stare sul letto. Impedire agli animali di entrare in camera da letto ed effettuare la toelettatura con regolarità con un aspirapolvere con accessorio per la toelettatura impedisce a peli in eccesso, pollini e altre particelle annidate di cadere e diffondersi in tutta la casa.
3. Seguire una routine di pulizie
La maggioranza delle persone pulisce regolarmente la propria casa. Eppure, è importante non limitarsi ad aspirare soltanto i pavimenti, perché le particelle dei pollini sono estremamente piccole e leggere, quindi possono diffondersi nell’aria. Lasciando le finestre aperte, i pollini presenti nell’aria finiscono per entrare in casa e depositarsi sulle superfici, inclusi i davanzali delle finestre e le tende. Tappezzeria, tessuti, cuscini, materassi, divani e tappeti sono soltanto alcuni dei punti in cui i pollini possono annidarsi per mesi e mesi, peggiorando la salute e il benessere delle persone anche in un periodo diverso da quello di massima concentrazione dei pollini.
Il miglior modo per diminuire i sintomi delle allergie ai pollini è ridurre al minimo l’esposizione ai pollini stessi. Aspirare le varie superfici della casa, concentrandosi in particolare sulla tappezzeria e altri punti spesso trascurati, aiuta molto a ridurre al minimo l’esposizione ai pollini nell’ambiente domestico. Tuttavia, anche passare l’aspirapolvere, di per sé, è un’attività che provoca la diffusione delle particelle nell’aria, che poi possono essere inalate. Si consiglia di aspirare le stanze quando non sono presenti persone che soffrono di allergia e di usare un purificatore d’aria per catturare i pollini e gli allergeni in casa.
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